sabato 24 ottobre 2020

Pizzeria Ristorante Gaia da Camino nella Via Europea della Pizza

 


La rete dei Borghi Europei del Gusto ha deciso di un creare un percorso dedicato ai temi dei Mulini, delle Vie del Pane e delle Vie della Pizza, tra le grandi iniziative di informazione internazionali del progetto. Il circuito organizza e promuove dei percorsi d’informazione per mettere a confronto idee,

progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.

Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori , per raccontare a giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.


Così ad Oderzo, è stata visitata in incognito la Pizzeria Ristorante Gaia da Camino.


Il nome del locale rinvia alla storia della comunità. Valente poetessa ( tra le prime in Italia a scrivere in provenzale),Gaia era la figlia di Gherardo III, membro dell'illustre famiglia dei Caminesi. Nell'estate del 1291 risulta già essere moglie del cugino Tolberto III dei Caminesi "di sotto". Il suo patrimonio, già molto cospicuo grazie alla dote ricevuta dal padre, si arricchì ulteriormente con l'acquisto di alcuni mulini dei suoi fratelli localizzati sul Sile (1301) e dalle proprietà di una certa Frixa di Pietro Magninga, nobildonna che l'aveva dichiarata sua erede universale (1302).Il 28 luglio 1309 il doge Pietro Gradenigo ringraziava i coniugi caminesi per il loro contributo nel difendere le terre della diocesi di Eraclea da alcune bande di briganti. L'ultima testimonianza scritta relativa a Gaia è il suo testamento, dettato il 14 agosto 1311 nel castello di Portobuffolé, dove giaceva gravemente malata assistita dal consorte e da un "Petro physico de Prata", medico che andrebbe identificato con un omonimo citato nel 1303 tra i familiari di Rizzardo II da Camino.Morì qualche giorno dopo e fu sepolta a Treviso nella chiesa di San Nicolò. Nella stessa tomba si troverebbero anche i resti della figlia Chiara.

La sua fama, postuma, aumentò dopo essere stata ricordata da Dante nel Purgatorio. Nel canto XVI il Sommo Poeta mette in bocca a Marco Lombardo questa parole, riferite a Gherardo:


«Per altro sopranome io nol conosco,

s'io nol togliessi da sua figlia Gaia.

Dio sia con voi, ché più non vegno vosco.»

(Dante Alighieri)


La visita ci ha dato : ottima scelta di farine d'eccellenza ; impasto accorto, frutto di una lunga lievitazione, quindi pizza digeribilissima ; menù ricco di suggestioni, che spazia dalle pizze tradizionali a quelle più creative ; prodotti di fascia qualitativa alta.

Insomma una pizzeria che merita di essere segnalata, anche per lo stile dei titolari e del personale,improntato su di una cortesia non ingombrante.Da scoprire anche la cucina.”

Stefano e Michela propongono una cucina ispirata ispira alla Tradizione Culinaria del territorio, che si avvale di ingredienti di qualità e freschissimi, garanzia data dalla Stagionalità delle pietanze.








venerdì 2 ottobre 2020

Lo schioppettino di Prepotto all'incontro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, Patrocinato da ESOF2020

 



 



Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso l'Enoteca di Cormons.


I temi della sostenibilità nella filiera enoica sono stati affrontati dalle aziende agricole che partecipano al progetto Destinazione Schioppettino di Prepotto.

Mattia Bianchini (Azienda Agricola Grillo Iole) ha osservato che “...gestiamo la campagna con degli obiettivi ben chiari:non danneggiare l'equilibrio dell’ambiente, salvaguardare il benessere delle persone che lavorano e vivono in campagna e non lasciare indesiderati residui nei vini . Affinchè bere un buon bicchiere di vino possa essere un puro piacere.Per la gestione delle principali malattie della vite ci affidiamo all’utilizzo di prodotti noti da centinaia di anni, i più naturali e meno invasivi fra i fungicidi a base di rame e per di più utilizzati a basse dosi.Se necessario nelle annate particolarmente difficili utilizziamo prodotti diversi dal rame ma sempre caratterizzati dal miglior profilo eco tossicologico e mai in grado di lasciare residui nelle uve e nei vini.Anche nelle concimazioni del terreno favoriamo dei concimi di origine organica molto più efficaci nel rendere fertile il terreno e nel migliorarne il suo stato.”

Valerio Marinig (Azienda agricola Marinig) racconta : “Otto sono i preziosi ettari di superficie coltivati dalla famiglia Marinig, per una produzione che si aggira attorno ai 80 q.li/ha l’anno.

Si estendono su un territorio collinare, dove la particolare conformazione morfologica e climatica ha da sempre creato i presupposti per una coltivazione di qualità. Inoltre la cura, l’attenzione e l’artigianalità nello svolgimento delle attività lavorative contribuiscono a risultati di eccellente livello.La vendemmia viene svolta in modo esclusivamente manuale.”


Non ci basta recuperare i vitigni autoctoni- ha commentato Gabriele, dell'Azienda agricola Colli di Poianis-, ci piace salvaguardare e proteggere il territorio mantenendo la sua originale e storica configurazione,la vitale convivenza di declivi,sentieri e vitigni che nel tempo hanno creato micro equilibri vitali generando e custodendo la biodiversità.L'anima di questi appezzamenti è rinchiusa nei loro vini. Territorio e memoria, li custodiamo insieme, sotto vetro!”

La cantina è il luogo della riscoperta e della conservazione delle più antiche pratiche enologiche tramandate dal padre Paolino.La parola chiave è rispetto.Rispetto del vino, del lento scandire del tempo e delle stagioni,delle loro condizioni climatiche,rispetto delle fasi lunari.

La cantina è il luogo dove le più moderne tecnologie accompagnano i saperi della tradizione.

Senza violenze, senza interrompere il filo dei valori tramandati di padre in figlio.”


Una degustazione, guidata da Antonella Pianca ( scrittrice e degustatrice professionale) e

Alessio Dalla Barba (direttore Borghi d'Europa e Sommelier Ais professionale), ha chiuso

l'incontro. Il progetto sulla sostenibilità è partito!