A S. Bartolomeo, in Via Molino, ai confini con S. Biagio, si trova il mulino "Marchesin", il più vecchio e più bello, risalente alla fine dell' 800 ed attualmente adibito a deposito di attrezzi agricoli.
La rosta, sulle cui pale sbattono rumorose le acque del Meolo, è oggi immobile e arrugginita, ma sembra protetta dall'incuria dell'uomo da un maestoso vecchio pioppo.
In una stanza al pianterreno ci sono una grande macina, formata da due pesanti pietre dentate sovrapposte, e la prima macchina che l'ha sostituita.
Dal soffitto, una serie di tubi simili a tante canne d'organo intrecciate tra di loro scende quasi a terra per la raccolta dei vari tipi di farina e della crusca. Al piano superiore, un gran "tamiso" a più ripiani ed i tubi 'aspirazione.
La rosta, sulle cui pale sbattono rumorose le acque del Meolo, è oggi immobile e arrugginita, ma sembra protetta dall'incuria dell'uomo da un maestoso vecchio pioppo.
In una stanza al pianterreno ci sono una grande macina, formata da due pesanti pietre dentate sovrapposte, e la prima macchina che l'ha sostituita.
Dal soffitto, una serie di tubi simili a tante canne d'organo intrecciate tra di loro scende quasi a terra per la raccolta dei vari tipi di farina e della crusca. Al piano superiore, un gran "tamiso" a più ripiani ed i tubi 'aspirazione.
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